Il nostro vino, così come concepito da nostro padre e ancora prima da nostro nonno, nasce in terreni già destinati ad una viticoltura di sussistenza.
In origine sono stati impiantati aglianici autoctoni come l'Aglianicone, l'Aglianichino, il Mangiaguerra, del Moscato nero, e come da usanza, anche delle uve bianche in piccolissime percentuali, Malvasia e Moscato, poche piante collocate all’interno del vigneto dei rossi. Poi tra gli anni '70/'80 sono stati aggiunti Aglianico del Vulture e del Beneventano, Montepulciano, Sangiovese, Barbera, Merlot. Inizialmente stavamo trasformando tutto in un monovitigno poi abbiamo deciso di salvare questo blend.
Le uve vengono raccolte e vinificate tutte insieme, riprendendo il metodo utilizzato da nostro padre, ed è proprio da questo incontro-scontro di dodici uve che prende vita il rosso, Caos.
Non produciamo solo il Caos ma anche un bianco macerato con uve Malvasia e Moscato, Iango.
Entrambi sono vini naturali a cui non aggiungiamo solforosa, anche in vigna non usiamo additivi ne fertilizzanti chimici ma soltanto zolfo e rame e alcuni preparati biodinamici. Pratichiamo l’inerbimento totale e, quando lo riteniamo opportuno, nutriamo il terreno con il sovescio o concimando con letame o compost. La forma di allevamento consiste in una tecnica tradizionale cosiddetta della strozzatura, una sorta di Guyot doppio con una curva più stretta sui tralci, senza speroni e senza tagli di ritorno.
La vigna si trova in collina lungo i versanti argillosi che dal borgo di Gioi degradano verso l'Alento, in località Pantane a 400 mslm. Esposta ad ovest guarda il Mar Tirreno e accompagna il sole dall'alba al tramonto. Il vigneto è costeggiato da oliveti storici e boschi di querce ed compreso nell'area sacra dello Schito.
All'interno della cantina storica nel palazzo di famiglia, le cui prime strutture risalgono al '500, abbiamo realizzato una piccola osteria dove accompagniamo i nostri vini con piatti della tradizione e non.