La Stoppa è un’azienda antica, che con i suoi vigneti si arrampica solitaria sui declivi della val Trebbiola, non lontano dal fiume Trebbia, in provincia di Piacenza. I 30 ettari di vigna - su 58 complessivi - oggi sono tutti accorpati e dominati da una torre di impianto medievale. Nel 1973 la Stoppa fu acquistata dalla famiglia Pantaleoni, che in poco tempo razionalizzò gli impianti e ne rinnovò la cantina. Oggi l’azienda è condotta da Elena Pantaleoni, che insieme a Giulio Armani ha voluto che i maggiori investimenti fossero destinati proprio alla vigna, gestita secondo il metodo biologico. Le basse rese naturali, dovute all’età media delle viti e al terreno povero, e la qualità intrinseca dei grappoli permettono di ricavare vini assai caratterizzati, nati in vigna e non “traditi” da un eccessivo lavoro in cantina. Oggi alla Stoppa si producono poche etichette, alcune legate alle uve autoctone, la malvasia di Candia aromatica, la barbera e la bonarda, altre a vitigni storicamente presenti come il cabernet sauvignon, il merlot e il semillon.
La Stoppa produce “vini autentici, di carattere e fortemente legati al territorio”. Scrive Elena: “Le piante, che hanno vita antica, danno naturalmente pochi grappoli. Per la storia sono uve bordolesi (impiantate 100 anni fa dal precedente proprietario ndr). Io le sento uve di questa terra, materia da cui ricavare pochi vini che rimangono nella memoria; che sono miei, della mia gente e delle nostre colline. Mi sento la loro custode non la loro proprietaria”. Tutti
i vini - riporta il piccolo adesivo sulle bottiglie - hanno la Tripla A “agricoltore, artigiano, artista”. Nessuna agenzia di rating, solo passione. Non a caso Elena è anche tra i protagonisti di “Natural Resistence” il film di Jonathan Nossiter.