Nel 2003 Luigi Veronelli, assaggiato il Picolit di Marco al primo Critical wine di Verona - disse. “M’inginocchio davanti a te per questa meraviglia”. Nel 2000 inizia l’avventura di questo lungimirante vignaiolo, anche se il papà aveva avviato la cantina già dagli anni 50. Le sue terre, circa 5 ettari di vigneto e 3 di bosco, si trovano nella parte più occidentale dei Colli Orientali del Friuli, tra i 75 e i 300 metri di altitudine. La cantina è all’internodel paese mentre i terreni, costituiti da marne (dette localmente ponka) e da arenarie a tessuto argilloso sono nelle piccole colline vicine. La difficoltà di coltivare in terrazza è nota, ancora maggiore se la pendenza è spinta e la lavorazione è biologica. I boschi circondano i vigneti e creano un microclima particolare ed incontaminato. Marco crede che un sistema di agricoltura organica, che rispetti la terra sia il modo migliore di preservare la qualità e l’autenticità delle sue uve. “La ricerca di un equilibrio con l’ambiente, il rispetto dei cicli naturali sono i principi che guidano nella vita e nella conduzione l’azienda”. L’essenza dei loro vini? Picolit e Verduzzo (i vitigni principi della zona), appassimento naturale (lento e graduale) e l’incontro con le nobili muffe.“Un incontro difficile da esprimere a parole, ma che istintivamente ci è sembrato radicato nella nostra terra e nel nostro clima”.