L’Azienda è situata nel comune di Pescosolido (FR) a 630 metri sul livello del mare, dove l’ambiente pedoclimatico (con i venti della Valle di Roveto che si incrociano con quelli provenienti dal versante Laziale del Parco Nazionale d’Abruzzo), il riparo delle montagne a Nord, l’esposizione a Sud, l’altitudine, le
estreme pendenze dei campi e i terreni sciolti: arenarie, calcarei e ricchi di scheletro ne fanno un ambiente viticolo unico.
La biodiversità riveste un ruolo chiave nella filosofia aziendale; i vigneti sono dislocati nel raggio di qualche chilometro in piccoli appezzamenti e sono circondati da uliveti centenari, boschi di leccio e di quercia.
I vitigni che si coltivano sono autoctoni di queste valli. Il Maturano e vari cloni di Trebbiano per quelli a bacca bianca; il Lecinaro e l’Uva Giulia invece per quelli a bacca rossa.
In azienda ci sono dei vigneti a piede franco, allevati ad alberata, maritati all’ulivo. Questa è la vecchia tecnica di allevamento di queste montagne; tecnica che ha permesso la sopravvivenza di molte piante anche a seguito della fillossera che nel 1800 ha distrutto buona parte delle piante in Europa. L’azienda preserva questo patrimonio genetico producendo un vino (MATRE) che proviene esclusivamente da queste piante. Ci sono invece altri appezzamenti aziendali a spalliera, impiantati da 6/7 anni sempre di varietà autoctone.
In campo si lavora con l’ausilio dei cavalli, nello specifico con i pony d’Esperia, razza autoctona del basso Lazio in via di estinzione.
La biodinamica riveste un ruolo chiave sia in campo che in cantina: in vigna si seminano i sovesci, viene distribuito il corno-letame e la silice; la concimazione è organica con l’utilizzo del compost autoprodotto con il letame dei cavalli e l’aggiunta dei preparati biodinamici da cumulo. In cantina invece si vinifica con fermentazioni spontanee, i vini fermentano e affinano in vasche di cemento, senza il controllo delle temperature; i vini vengono travasati per gravità, non vengono né filtrati né chiarificati.