Un vino “marino”. Il Rossese di Dolceacqua è uno dei vini più interessanti del Ponente ligure - presente dal 1200, forse di orgine francese - prende il nome dal borgo di Dolceacqua che con il castello dei Doria offre uno scenario fra i più suggestivi della Liguria. L’azienda agricola Danila Pisano è poco più in là, nel territorio di Apricale, terra di cinghiali. Nasce nel 1990, quando Danila e suo marito, che lavorava come elettricista, hanno deciso di andarsene da Milano per fare i vignaioli artigiani a tempo pieno e di recuperare gli antichi coltivi familiari. Da sempre contraria alla chimica in tavola, Danila adotta da subito il metodo biologico, certificato fin dal 1996. Il vigneto è diviso in tre appezzamenti a una altezza che varia dai 150 ai 250 m. s.l.m. Un appezzamento - il vigneto Savoia - si trova nel Comune di Perinaldo è esposto a Sud-Ovest: microclima ottimale per la vigna perchè il sole raggiunge le piante in tarda mattinata quando la brezza, costante, ha già asciugato la vegetazione dalla rugiada e poi le inonda fino al tramonto.Il Rossese è allevato ad alberello cosi che la chioma della pianta in estate ombreggi il piede e quindi la radice proteggendoli dai raggi solari nelle ore più calde, in filari distribuiti su terrazze, sorrette dai tipici muretti in pietra. L’uliveto è interamente da cultivar Taggiasca introdotta nel ponente ligure nel XII secolo dai frati Benedettini.