L’azienda oggi è di esclusiva proprietà e gestione di Fausto Andreis, da sempre primo artefice di questo baluardo savonese, definito da qualcuno “l’anarchico del Pigato”.
Si sta parlando di un vignaiolo di lungo corso, con uno stile produttivo ben preciso: se gli si chiede l’età risponde “Ho fatto 60 (o più) vendemmie”. Fu proprio Fausto oltre una quindicina di anni fa a ridare vita, attraverso lo Spigau Crociata, al metodo tradizionale del Pigato, che prevedeva lunghissime macerazioni sulle bucce, alla stregua dei grandi rossi, al fine di conferirgli maggiore complessità e struttura. Un vino che con il passare degli anni è diventato un culto e ora dà notevoli sensazioni, spesso assai diverse, a seconda degli anni. Spiega Fausto in una conversazione “La tipicità è un insieme di pregi e di difetti: è buona se sono di più i pregi. Ma ormai siamo arrivati al paradosso che c’è chi sostiene che il profumo di banana è tipico, ed essendo tipico è buono. Io cerco di fare vini come si facevano prima della bananalizzazione: in pratica, senza il falso storico della banana, e non banali”. Completano la gamma aziendale le tre varietà classiche della Riviera di Ponente con i vitigni Pigato, Vermentino e Rossese.