La narrazione è nel suo Dna: un vignaiolo che racconta il suo territorio, le colline dell’Oltrepò. Fausto Andi è personaggio atipico nel panorama vinicolo nazionale. Dopo aver tentato la professione di ragioniere, torna a dedicarsi con la moglie Elisabetta - e con entusiasmo - al miglioramento dell’azienda di famiglia, nata alla fine del 1800 e oggi quasi una fattoria sociale. C’è l’“agriturismo d’accoglienza” e il laboratorio Fuori dalla mischia, dove lavorano persone svantaggiate. e nel 2006 la struttura diviene fattoria didattica accreditata. L’azienda trova la sua identità attraverso il recupero delle tipicità e dei valori storici . Etica ed estetica: un esempio ne è la sua “cantina perfetta” ristrutturata con materiali del ‘500, allestita con botti, tini e tonneau. Fausto Andi ha scelto di utilizzare metodi tradizionali come la raccolta fatta a mano, l’utilizzo esclusivo di botti di legno di grandi dimensioni per la maturazione e l’affinamento dei vini, l’eliminazione di lieviti ed enzimi non autoctoni. Il risultato sono vini caratteristici della zona, tipici ma per nulla convenzionali. Fausto si è dedicato anche in importanti ricerche storiografiche e ampelografiche per recuperare antichi vitigni, con il supporto di esperti ed Università. Il suo motto? “L’autonomia non esclude l’armonia”. Si mangia in un antico mulino con possibilità di pernottamento..