Due coppie di amici Stefano e Luciana e Marisa e Paolo provenienti da città differenti, Roma e Venezia, accomunati tutti dalla passione per il vino e la viticoltura, si ritrovano in Valtellina, un territorio epico per il mondo del vino italiano, dove l’uomo ha saputo strappare alla montagna dei piccoli fazzoletti di terra, costruendo dei terrazzamenti con muretti a secco, nei quali il vitigno del nebbiolo, in loco chiamato chiavennasca, ha trovato uno dei suoi pochi habitat ideali per produrre grandi vini (le altre zone vocate sono il Piemonte e la Val d’Aosta). I quattro amici dal 1997 trasformano in realtà il loro sogno, incominciando a lavorare alcuni appezzamenti di vite la cui produzione nei primi anni viene venduta a cantine private della zona. Dal 2002 decidono di fare un ulteriore passo, iniziando a vinificare in proprio la loro produzione di uve, nel 2005 c’è la prima annata disponibile alla vendita. Così nasce l’azienda agricola Le Strie, che in dialetto Valtellinese vuol dire Le Streghe. Le vigne che attualmente lavorano prendono circa 1,3 ettari, in parte di proprietà e in parte in comodato d’uso, situate tutte nel versante Retico (verso la Svizzera) della Valtellina ad altezze tra i 400-600 metri, nelle sottozone denominate Valgella nel Comune di Teglio e Sassella in quello di Sondrio. Una piccola parte di uve da qualche anno viene acquistata da altri amici fidati, viticoltori della zona.
Il lavoro in vigna e cantina è svolto in modo del tutto autonomo, avvalendosi anche della formazione universitaria di Stefano e Luciano, entrambi laureati in agraria. Caratteristica principale delle loro vendemmie sono le basse rese per ettaro, circa 65 quintali per ettaro, dato che il disciplinare della DOCG ne prevede 80. Un’attività di vignaioli che per loro è un part-time, perché nella vita svolgono anche altri lavori La cantina dove le uve vengono trasformate è situata nel comune di Ponte Valtellina, poco dopo il centro del paese, all’interno di una corte. I locali, che erano già sede di un’antica cantina, sono stati ristrutturati da loro all’inizio degli anni duemila. Non è molto grande, ma percorrendo una piccola galleria nella pietra, si arriva in uno spazio ordinato e pulito, dove c’è tutto il necessario per poter ottenere quello che loro si erano prefissati di fare, cioè produrre vini di alta qualità, che si collocano nella fascia alta della realtà Valtellinese. Sono espressione della tradizione, con invecchiamento di almeno due anni in botte grande di rovere e con affinamento di circa un anno in bottiglia. Le uve in cantina vengono trattate il minimo indispensabile, per potere preservare il più possibile il lavoro in vigna, il risultato sono vini di grande eleganza, vini importanti che sono adatti ad invecchiamenti medio lunghi.