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I vigneti Sartieri furono piantati nelle terre dell’Oltrepò Pavese nel tardo Ottocento, dando inizio a una tradizione che da allora si è tramandata di generazione in generazione nella famiglia Saviotti. Negli anni Venti, due omonimi amici, Ernesto Saviotti e Paolino Saviotti, decisero di unire le loro forze e dare una nuova visione all'azienda, più imprenditoriale. Con il loro impegno, integrano gli impianti, aumentano la produzione e espandono il commercio oltre i confini della regione.
L'inizio della guerra però li separa. Ernesto è chiamato al fronte, mentre Paolino deve affrontare gravi problemi familiari. La distanza e i disagi legati alla guerra, uniti alla crescente paura, costringono la sospensione dell'attività vinicola. A casa rimane solo Severina, sorella di Ernesto, una donna meno incline al commercio del vino, ma con una straordinaria abilità come sarta. In pochi anni, Severina riesce a trasformare la sua passione in un vero e proprio laboratorio di sartoria, dimostrando una grande determinazione.
Quando la guerra finisce, Ernesto torna a casa, trovando Paolino che, nonostante le difficoltà, aveva già riavviato la produzione vinicola. Nel 1975, Ernesto e suo figlio Mario decidono di costruire una nuova cantina più grande e moderna. I lavori durano due anni, ma nel 1979 una frana distrugge gravemente l'edificio. Nel 1980 riprendono la ricostruzione, e in quel periodo si uniscono, non solo sotto il profilo commerciale, ma anche familiare, con il matrimonio dei figli di Ernesto e Paolino, Mario ed Enrica.
Alla fine degli anni Ottanta, una seconda frana travolge sia la cantina che la casa, infliggendo danni enormi. La famiglia Saviotti decide allora di trasferirsi a Casteggio, sospendere momentaneamente l’attività vinicola e conservare solo i vigneti.
Nel nuovo millennio, l'azienda conosce una nuova fase di rinascita con il ritorno di Vitale Perucchini, un caro amico di lunga data di Enrica e Mario. Dopo anni trascorsi a Milano e all'estero, Vitale, originario dell'Oltrepò Pavese grazie alla madre, decide di rientrare in patria. Con la sua vasta esperienza manageriale e una mentalità imprenditoriale di stampo milanese, Vitale si unisce alla famiglia Saviotti per ridare vita all'azienda, portando avanti un progetto di ricostruzione.
Purtroppo, Vitale non riuscirà mai a vedere il frutto del suo lavoro completato. In suo onore, l'azienda assume il nome di Sartieri 1931, anno della sua nascita, per ricordare la sua grande esperienza di industriale, la sua visione innovativa e il suo spirito cosmopolita.
Oggi, Enrica, Mario e il loro figlio Valerio sono i protagonisti di una realtà aziendale completamente rinnovata, ma i valori che da sempre l’hanno guidata restano intatti, come un filo che unisce tutte le generazioni della famiglia Saviotti.