Vino Freddo, anzi glaciale! Saranno gli inverni rigidi della campagna di Castel- raimondo, provincia di Macerata, saranno gli occhi di ghiaccio del viticoltore o forse le nordiche vallate dell’Alsazia e della Mosella a cui il ColleStefano strizza l’occhio ad ogni sorso. Sono le stesse zone in cui Fabio Marchionni, proprietario dell’azienda è andato ad affinare le tecniche enologiche prima di prendere in mano l’azienda familiare e, nel 1998, imbottigliare la prima annata. Siamo nel cuore dell’ Alta Valle Esina, l’unica vallata marchigiana che si svi- luppa parzialmente da Nord a Sud, isolata dal mare e protetta dall’abbraccio dell’Appennino, ad un altitudine di circa 400 metri s.l.m. “Se ci arrivi ben- dato e poi apri gli occhi pensi di stare fuori dal mondo”, spiegano: intorno all’azienda c’è infatti solamente la campagna ed è qui che Fabio, laureato in enologia, e sua moglie Silvia conducono l’azienda di famiglia.
La loro idea è chiara e ferma: una bottiglia, Verdicchio di Matelica 100% in cui venga esaltata l’acidità, a volte aggressiva, tipica espressione del vitigno nella zona. Una logica lineare: l’interesse primario di Fabio e Silvia è lasciare che la natura faccia il suo corso, che la variabilità delle stagioni apporti ca- rattere al vino, mantenendo inalterata l’affidabilità. In vigna il lavoro è - solo apparentemente - semplice. La prerogativa è quella di continuare la strada di rispetto della terra intrapresa dalla famiglia - i Marchionni sono arrivati qui da Camerino negli anni 60 e nel 1978 hanno acquistato il piccolo borgo di metà collina, Collestefano appunto -, utilizzando da sempre le tecniche biologiche (dal 1995 l’azienda è anche certificata IMC) basate su sovesci, letame, un utilizzo del rame centellinato e tanta fatica.
La cantina è nuova, realizzata in modo da permettere tutte le principali operazioni a caduta, seguendo una vinificazione tradizionale, nel massimo rispetto del prodotto di origine e con un uso minimo dell’anidride solforosa, di gran lunga inferiore ai termini di legge consentiti.
Il Verdicchio di Fabio, il ColleStefano, è gelido come l’acciaio in cui affina, le chiarificazioni sono fatte solo ed esclusivamente a freddo, evitando ac- curatamente la fermentazione malolattica, al fine di trovare un equilibrio sul filo del rasoio con l’acidità tagliente. Si esprime con tutta la sua genuina spontaneità e arriva dritto al punto, con estrema pulizia aromatica. Esce in commercio la primavera successiva alla vendemmia, e ogni anno è subito razzia! Il Verdicchio di Matelica - del resto - una volta messo in bottiglia avrebbe bisogno di tempo prima di esprimersi al meglio delle sue capacità: “È un vino che sa affrontare il tempo” dice Fabio. Ma la maggior parte del suo vino viene venduto in partenza e la stessa azienda ha pochissime scorte. “Il nostro capitale più grande è la clientela!”, sottolinea Fabio.