“Ser Balduzio” è il nome di un antico feudatario di Cossignano, bel borgo medievale sulle colline picene, nell’entroterra di Grottammare. “Donna Orgilla” era, invece, la feudataria. Oggi questi nomi campeggiano sulle bottiglie di Marche Rosso e Pecorino che Paolo Beretta e la moglie Paola Massi imbottigliano nella loro azienda Fiorano, e danno conto di un rapporto intimo con queste terre, dove loro sono tornati - emigranti al contrario - da Milano, con in mente la salvaguardia del contesto ambientale, paesaggistico e culturale del territorio. Dodici ettari di vigneti e oliveti, a due chilometri dal paese e intorno a una colonica della seconda metà dell’Ottocento, ristrutturata seguendo i criteri della bioedilizia (il sughero, qui, non è solo nei tappi delle bottiglie di vino, ma anche nel cappotto energetico che riduce il fabbisogno di energia dell’agriturismo, dove potete arrivare anche in bicicletta). E siccome nell’agriturismo la tradizione sposa tecnologie moderne (un impianto fotovoltaico sul tetto garantisce il 95% del fabbisogno energetico),i titolari hanno partecipato a un progetto dell’Università di Milano, per verificare le migliori condizioni pedoclimatiche per i vitigni nel Piceno. Tutti i vini di Fiorano hanno una forte personalità e una spiccata vocazione territoriale, a partire dall’Igt Marche da Montepulciano in purezza.