Località Palazzo, Poggio San Vicino (MC)
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Ai piedi del Monte San Vicino, in un angolo nascosto e incontaminato, dove le colline sussurrano storie antiche e la terra custodisce gelosamente ogni segreto, nasce la cantina di questa vignaiola. Un piccolo fazzoletto di terra – meno di un ettaro – che da solo racconta il cuore pulsante di una passione che ha radici lontane, ma che trova nel presente la sua più pura espressione. Qui, il vino naturale e l’olio extra vergine di oliva non sono semplici prodotti: sono frutti di un incontro tra la terra e l’anima di chi la lavora, una comunione profonda che nulla ha a che fare con l’artificio, ma tutto con la genuinità di una scelta di vita che rispetta e accoglie ogni respiro della natura.
Ogni stagione è un viaggio che segue il ritmo cadenzato delle stagioni, senza forzature, senza compromessi. Le mani esperte della vignaiola si immergono nella terra, curando ogni vigna, ogni pianta, senza l’aiuto di moderne meccaniche che possano alterare l’armonia di un processo che ha bisogno solo di tempo, pazienza e amore. La fermentazione spontanea è la sua firma, un atto di fiducia in una natura che sa parlare, quando le si permette di farlo senza ingerenze. Nessun filtro, nessuna refrigerazione, nessuna correzione chimica: solo il vino che nasce dalla terra, l’autentica essenza della varietà, il respiro del territorio che si esprime con naturalezza e senza fronzoli. La cantina non è un luogo di trasformazioni radicali, ma piuttosto un tempio di ascolto dove il vino, come una preghiera silenziosa, prende forma con delicatezza, ogni fase un passo verso la sua libertà.
Ma per comprendere appieno la genesi di questa cantina, è necessario guardare lontano, verso il Maine, dove l’infanzia di questa vignaiola ha preso piede. Un’isola ghiacciata, un luogo dove la vigna non è mai esistita, eppure dove il rispetto per la terra e per la sua autenticità si respirava in ogni gesto. Cresciuta figlia di un maestro d’ascia e di un’insegnante, ha imparato da subito che la bellezza del mondo risiede nei piccoli gesti quotidiani: coltivare l’orto, curare un frutteto, preparare birra e sidro con le proprie mani. Non c’era il vino, ma c’era la stessa voglia di creare e di cucinare con amore. Un insegnamento che ha inciso profondamente sul suo cuore, un legame con la terra che non ha mai smesso di nutrirla.
La sua storia, quindi, non è solo quella di una cantina che nasce e cresce in un piccolo angolo di Cossignano. È la storia di una passione che, come un filo invisibile, l’ha portata a fare il vino non per commercio, ma per amore e curiosità, per comprendere quel mistero che solo chi ama profondamente la terra può svelare. Il vino diventa così una storia, un racconto che parte da sé stessa e dalle esperienze che ha vissuto, un’esperienza che affonda le radici in un passato che non si dimentica, e che la porta a incontrare vignaioli che, come lei, credono che l’unico modo di fare vino sia ascoltare la terra. Grazie a loro, ha preso coraggio, ha imparato, ha sperimentato, ha sorriso, e ha compreso che il vero mestiere è quello di accompagnare il vino verso la sua essenza, senza mai imbrigliarlo, senza mai impedirgli di esprimersi.
Partita con poco, ma con una determinazione infinita, ha saputo trovare in ogni difficoltà una risorsa: dalle vigne vecchie e abbandonate, dalla scelta del lavoro manuale, dalla cantina itinerante e dalla micro-vinificazione è nato un vino autentico, capace di raccontare ogni annata, ogni stagione, ogni piccola differenza. I suoi vini sono impressioni, come una poesia che nasce dalla terra, una pittura liquida che conserva tutta la purezza e la forza di chi ci ha lavorato, di chi ha lasciato il cuore nel calice.
Ogni bottiglia è il frutto di un incontro con l’anno che è stato, con il tempo, con le condizioni naturali che l’hanno caratterizzato e con quelle umane che hanno saputo prenderne cura. I suoi vini non sono semplicemente delle bevande, ma messaggeri di una terra che parla con la lingua dell’autenticità. Sono la voce della terra, un cammino che non vuole affrettare i suoi passi, ma che vuole arrivare fino in fondo, come un racconto che non ha fretta di arrivare al punto finale. L’anima di chi li ha creati risuona in ogni sorso, e come ogni grande storia, questi vini sono destinati a lasciare una traccia che non si dimentica mai.