Raffaele Vagnoni - quarta generazione di vignaioli - a partire dagli anni 60 inizia a convertire a vigneti i terreni ereditati dal padre Giovanni, 20 ettari in diversi corpi, composti da vigneti (16 ha), uliveti (1,5 ha) e boschi: le “caniette” significa in particoalre “giovane canneto”. Il territorio Piceno racchiude del resto in pochi chilometri quadrati una grande varietà di ambienti, dalle spiagge ai parchi nazionali montani. Le vigne - in questo caso - sono in
una posizione vicina e “perpendicolare” al mare e godono così di elementi favorevoli che le rendono uniche, come ad esempio un “microclima, sostanzialmente mediterraneo contrastato dalla vicinanza dell’area balcanica, come lo è la conformazione del terreno, composto da depositi sabbiosi e conglomeratici di tetto”. Oltre a queste condizioni ideali c’è il lavoro di Raffaele. La sua attenzione per la naturalezza dei prodotti trova sostanza nella conduzione dell’intera azienda secondo i canoni dell’agricoltura biologica certificata.
I vitigni coltivati sono montepulciano, sangiovese, pecorino e passerina, oltre al bordò un vitigno antico e ormai quasi dimenticato, da cui si ricava il Cinabro. L’amore per i propri luoghi, la cultura, le specialità, hanno infine reso naturale il confluire dell’Azienda nel gruppo del Consorzio vini PicEnos (vedi sotto).