Lacrima di Morro d’Alba e Verdicchio sono le uve autoctone della zona di Monte San Vito, a nord della Vallesina, lo sguardo rivolto sul mare Adriatico. Le radici affondano in anni lontani, quando il nonno Gianni produceva Verdicchio nelle colline di Monteroberto. Oggi a pochi chilometri di distanza sorge Podere Santa Lucia, i nipoti di Gianni hanno fondato una nuova azienda, gli attrezzi usati dal nonno fanno bella mostra all’ingresso. Il messaggio deve essere chiaro, il legame con la terra ha origine nel passato e guarda al futuro e alla salvaguardia del territorio stesso. Questo si traduce nella pratica di tutti i giorni con un costante lavoro manuale in vigna, dalla potatura alla sfogliatura fino alla raccolta tutte le operazioni sulle piante sono svolte manualmente. Il lavoro in vigna segue i ritmi delle stagioni e i dettami del regime biologico, praticando solamente gli interventi strettamente necessari a base di rame e zolfo di miniera. Le parole di Stefano rappresentano il pensiero guida del lavoro di tutto l’anno: “Abbiamo scelto di fare un vino vero e di lavorare come artigiani, raccogliendo le uve una ad una con le nostre mani. Tanta fatica ed impegno, ma al primo posto l'equilibrio naturale del vigneto e il rispetto delle persone che lavorano in vigna, delle piante che vi prosperano e dell’ambiente che essi condividono”. Alla base della filosofia produttiva Stefano pone il tempo, dai vini più semplici fino alle riserve, ad ogni bottiglia viene dato il tempo di maturare, affinare fino a raggiungere il giusto equilibrio. Il vino ha bisogno dei sui tempi che sono diversi di anno in anno, il nostro dovere è accompagnarlo verso la maturità senza forzature.