Il simbolo dell’azienda è un drago. E un elegante drago campeggia sull’etichetta del Sangiovese, dove è raffigurato come una macchina da guerra. L’autore del disegno originale è l’intellettuale del rinascimento Roberto Valturio, autore del Re Militaris, un importante trattato sulla guerra.
Questa immagine è un tributo alla storia dei territori del Montefeltro. Ed è proprio con lo spirito combattiero di un drago che Adriano Galli, proprie- tario dell’azienda Valturio, decide di riportare allo splendore quelle terre e nel 2002 fondare la sua azienda a Caltravaglio.
La storia di Adriano è peculiare: stampava libri d’arte a Rimini, mentre sua moglie Isabella è originaria della zona di Macerata Feltria. Adriano, con l’immagine della campagna del Montefeltro nel cuore, decide di lasciarsi tutto alle spalle e di prendere in mano i vigneti della zona abbandonati da più di quarant’anni. La tradizione vinicola del Montefeltro si ferma infatti agli anni 30, ma ha origini lontane che risalgono al Medioevo. Ancora oggi in azienda crescono alcune migliaia di piante di alicante, vitigno che venne donato a Federico, il Duca di Montefeltro, con un corredo genetico vicinis- simo al cannonau sardo. Adriano trova qui un terreno difficile, composto da arenaria ed argilla, una pendenza - a guisa di anfiteatro - fino al 40 per cento e un’altitudine che spazia dai 400 ai 550 metri sul livello del mare. Una sfida adatta per il temerario proprietario, che trova questo terreno perfetto per il vino e ripristina i terrazzamenti a mano, a colpi di zappa.
Con l’azienda Valturio, Adriano Galli intreccia le sue due più grandi passioni, i libri antichi e la terra: una terra in cui si trovano le radici della sua famiglia e in cui ha fortemente voluto che si radicassero anche quelle delle sue vigne. L’azienda è certificata biologica e segue i principi della biodinamica. L’acqua proviene invece da una sorgente riscoperta nel corso della bonifica dei terreni.
La vecchia cantina, fondata nel 1759, come testimonia l’iscrizione mantiene la sua funzione, ospitando le bottiglie del “metodo classico”. Mentre la nuova cantina è un edificio autosufficiente dal punto di vista energetico, grazie all’impianto fotovoltaico installato sul tetto.
Le vigne si estendono per 11 ettari su terreni marnosi arenacei. La raccolta è decisamente manuale e quasi “eroica”, data l’elevata pendenza dei terreni. Valturio è il sangiovese ricco ed elegante che rappresenta il prodotto simbolo, l’ammiraglia dell’azienda: i grappoli del Sangiovese maturano alla metà di ottobre, consentendo all’uva di assimilare tutte le caratteristiche di questa terra. Al Valturio si affiancano altri rossi: l’immediato Olmo, da sangiovese e montepulciano, Chiù, dal taglio bordolese, e Solco, da merlot e rebo (in- crocio Rigotti 107/3). La gamma dei vini è completata dal bianco Tamerice, da viogner, manzoni bianco e moscato d’Alessandria, poi dal pinot nero con cui viene prodotto un rosso, un rosato ed uno spumante Metodo classico e per finire dal passito Abstemio, prodotto con il moscato d’Alessandria. All’interno della proprietà sono presenti anche degli ulivi secolari, e questo ha suggerito ad Adriano Galli l’idea di iniziare anche una produzione di olio. L’azienda produce ora un Extra Vergine Biologico dalla varietà Raggiola, caratterizzato da una spiccata personalità.
Adriano ha un forte attaccamento alla terra, ma la vede anche come un sen- tiero per cambiare la propria vita, per riscattarsi. Dal 2010 infatti, Galli dà la possibilità ad alcuni detenuti della casa mandamentale di Macerata Feltria, di lavorare in vigna da febbraio ad ottobre, occupandosi di tutti gli aspetti della produzione, dal lavoro in vigna all’imbottigliamento.