Enzo Brezza, quarta generazione di una saga iniziata nel 1885, gestisce oggi 16 ettari e mezzo vitati - dodici in Comune di Barolo - le cui vigne occupano eccellenti posizioni, come Cannubi, Castellero e Sarmassa. Il papà Oreste è tuttora attivo, soprattutto nell’albergo di famiglia, a Barolo, insieme al nipote Giacomo. Il suo carattere gioviale e aperto ne fa un piemontese un po’ atipico e simpaticissimo. Per inciso, Brezza è anche un buon ristorante e in stagione vi si trovano tartufi eccellenti a prezzo onesto. La parte più antica della cantina, dalle volte pittoresche, ospita le tradizionale, grandi botti di rovere di Slavonia dove si affinano i vini; quella più moderna le attrezzature per la vinificazione e il locale sotterraneo per lo stoccaggio delle riserve. In conversione bio, sempre nel rispetto dell’ambiente, da alcuni anni Enzo ha adottato l’utilizzo dei “quad” da lavoro in luogo dei tradizionali trattori per i lavori estivi in vigna, riducendo drasticamente sia i consumi di carburante sia lo schiacciamento del terreno, fattore critico per la salute dei suoli .