L'azienda Agricola Oasi affiliata WWF Forteto della Luja di Loazzolo (AT) nella Langa Astigiana è giunta alla conduzione del suo attuale titolare Giovanni Scaglione dalla famiglia materna del padre Giancarlo Scaglione. La madre di Giancarlo, nonna di Giovanni, Teresa Novelli era figlia unica. La sua famiglia aveva fondato l'azienda 5 generazioni prima, sul finire del '700 su terreni in parte precedentemente posseduti dalla famiglia nobiliare dei Gancia di Canelli con cui i Novelli avevano da anni rapporti di amichevole devozione. Il padre di Teresa, Tommaso Novelli (detto Masin d'Russ) era infatti figlio di contadini, ma aveva modi signorili e si era già distinto tra gli Alpini della prima guerra mondiale che difendevano il Carso, tanto da conseguire l'onoreficenza di Cavaliere dell'Ordine di Vittorio Veneto "per riconosciuti meriti combattistici". Tornato incolume dalla guerra aveva ripreso a occuparsi dei vigneti di Pinot Nero, Barbera e Moscato piantati precedentemente da suo padre Michele, della vinificazione e dell'imbottigliamento, forse anche nel tentativo di emulare in parte la nobile famiglia dei Gancia di cui si onorava di essere conferente e che qualche volta accompagnava come guida nelle battute di caccia tra i boschi di Loazzolo. Col tempo Tommaso si era anche guadagnato il rispetto degli altri loazzolesi tanto da diventarne, tra le due guerre Vice Podestà. Considerato uomo di carattere fermo ma giusto e generoso, tra il 1942 e il '43 ospitava e nascondeva piccoli gruppi di partigiani dietro un doppio muro ricavato proprio nella sua cantina di vinificazione. In quegli anni la figlia Teresa amava leggere e studiare tanto da ottenere un posto da impiegata presso l'uffico postale del paese e nel 1940, sposandosi con Egisto Scaglione di Santo Stefano Belbo, il paese di Cesare Pavese, portava in dote al marito i fabbricati e gran parte dei vigneti tutt'ora coltivati dal nipote Giovanni Scaglione a Loazzolo. Si trattava allora di una piccola proprietà successivamente e lentamente ingrandita negli anni con acquisti o affitti di terreni vocati fino a raggiungere oggi poco più di 16 ettari di cui circa 9,5 ettari di ripidi vigneti ben esposti a circa 500 metri di altezza e il resto bosco alternato a prati stabili fioriti ricchi di biodiversità con una bella vista panoramica su Langhe, Roero e Monferrato a pochi minuti da Canelli (sito UNESCO dal 2014).