La storia di Silvio Levi è una di quelle che raccontano un ritorno alle origini: studia scienze internazionali diplomatiche, una vita a Torino e un lavoro come funzionario di un’importante fondazione bancaria, dove si occupa di finanziamenti per la ristrutturazione di beni culturali. A metà degli anni 2000 nasce una certa insofferenza per il lavoro d’ufficio e incomincia a prendere forma la sua idea di tornare alla terra, che nelle tradizioni di famiglia è stata molto presente, il bisnonno possedeva un patri- monio agricolo notevole, sparso per tutta la langa piemontese, del quale non è rimasto purtroppo nulla di proprietà. Nel 2006 a Dogliani individua una piccola realtà che produce prevalentemente Dolcetto, per due anni frequenta la cantina e affianca il proprietario, acquisisce le nozioni fondamentali del lavoro in vigna e cantina e nel 2008 fa il grande passo, lascia il lavoro in banca a Torino e acquista l’azienda agricola alla quale da il nome “Le Viti”, situata alle porte di Dogliani in Borgata Piandeltroglio. In questi anni Silvio, da autodidatta, studia e sperimenta e i risultati sono notevoli, i suoi vini conseguono diversi riconoscimenti, la sua filosofia prevede di mettere in primo piano la vigna, ed esaltare al massimo le caratteristiche organolettiche del frutto. Tutto ciò si traduce in diradamenti selettivi, con grappoli super curati e di conseguenza con rese molto basse, la chimica impiegata è minima. I poco più di due ettari di vigne sono tutti di proprietà e collocati nel comune di Dogliani, quasi tutto dolcetto con qualche filare di brachetto, tutto curato in autonomia dal solo Silvio. In cantina trovano spazio fusti di vetroresina e acciaio, l’utilizzo del legno non è nella filosofia di Silvio, perché secondo lui modificherebbe in peggio gli aromi varietali tipici del vitigno del Dolcetto. I suoi vini sono prodotti con lunghe macera- zioni, non sono filtrati e neppure chiarificati per mantenere il prodotto più integro possibile rispetto a quello che si è ottenuto in vigna, la solforosa è ai minimi termini. Tre sono i Dolcetti di Dogliani DOCG che sono prodotti: La Cavalla che interpreta la tradizione più diffusa di questo vino, e cioè che sia
di facile beva; la Neira dove la struttura e il grado alcolico salgono e che si caratterizza per i profumi fruttati intensi e una buona persistenza in bocca, sintesi perfetta tra innovazione e tradizione; ed infine il cru dell’azienda il Bric Sur Pian, nome della vigna particolarmente vocata, con la quale si ottiene un Dolcetto di grande struttura, che aveva emozionato anche Luigi Veronelli.