Poggio Ridente: è la sensazione che si ha salendo sulla collina di Cocconato che ospita i vigneti San Sebastiano e Vallìa, definito, per le particolari condizioni pedoclimatiche “Riviera del Monferrato”. Cecilia, responsabile di questi vitigni, incantata dalla “poesia della terra”, da sette anni è devota alla bioagricoltura, ma il suo prodotto non è espressione di regole formali: “In famiglia e in azienda si discute molto su come intervenire in vigna e in cantina. Mio padre seguiva le tradizioni e sono convinta che per il futuro si debba cogliere quella parte di passato che si fa attuale, diventando pertanto innovativo. Andiamo ora verso un orizzonte ancora più affascinante, quello di essere trasformata in fattoria biodinamica, per proporre un’alternativa diversa rispetto alle grandi produzioni e permette di realizzare un vino affascinante che è la diretta espressione della terra in cui nasce”. Se la qualità della vita è il valore a cui si ispira Cecilia, la sua ricerca si completa con la riscoperta di vitigni rintracciati in antichi filari. È il caso del Bussanello, un incrocio ottenuto da Furmint e Riesling. Le microvinificazioni stanno dando risultati sorprendenti, per frutto, fragranza e freschezza del vino. “Nel 2009 affittando
un palmo di vigneto nel Comune di Viarigi abbiamo ottenuto un vino a noi caro: il Ruchè di Castagnole Monferrato”.