Castello di Rocca Grimalda
Piazza Borgatta 2
15078 Rocca Grimalda (AL)
Tel.0143873223
La campagna e la natura sono nel nostro DNA. Abbiamo iniziato una piccola avventura nell’Appennino Ligure, dove, nel tempo libero, abbiamo proposto, ai nostri figli che crescevano, tante piccole esperienze: dall’allevamento di cavalli da pascolo, alla produzione sperimentale di zafferano, all’accudimento di tutti gli animali della fattoria, maiali compresi. A settembre non mancava mai l’appuntamento con la vendemmia del dolcetto a Rocca Grimalda, piccolo borgo medievale nell’Alto Monferrato. Ormai da una ventina di anni ci siamo trasferiti a vivere nel castello di Rocca, insieme ad altre 3 sorelle, parte della nostra numerosa famiglia. Ognuno di noi ha sviluppato l’anima del castello che le era più congeniale: l’ospitalità, la mondanità, l’arte ed ovviamente noi quella agricola. Diventati vignaioli a tempo pieno abbiamo fatto la nostra prima vinificazione nel 2007 e abbiamo proposto i nostri vini dal 2011. Come piccolissimi produttori, la qualità dei vigneti e la tipicità dei vini erano i nostri principali obiettivi, ci siamo così dedicati al recupero di vecchie vigne storiche ormai da lungo tempo abbandonate, note per la qualità dei vini che producevano, ma oggi divenute boschi di invasione. Questo ci ha permesso di lavorare in terreni riposati e sani, fortemente bio-diversificati, dove avremmo potuto condurre la nostra attività nel rispetto dei principi e delle pratiche biologiche e biodinamiche. Per ora siamo riusciti a riattivare due vecchie vigne di dolcetto con ceppi oltre i 60 anni e a vitare complessivamente ca 4,5 ht. La vigna principale occupa un anfiteatro naturale in località detta Bernarda/Vallegrande, affacciata sul fiume Orba, forte pendenza, esposizione Sud – Sud/Est. Terra bianca, magra ben drenata, presenza di rocce di tufo, vigna a giro-poggio, potatura guyot, sviluppo delle piante molto contenuto, rese molto basse. Ci circondano i boschi e a primavera, fanno capolino, al limitare della vigna, le orchidee botaniche. Lungo la vigna spiccano i ciuffi di spighe blu dell’issopo officinale, pianta storicamente presente lungo i vigneti per aumentarne la fertilità. Le lavorazioni sono molto tradizionali, vuoi per la pendenza superiore al 30%, vuoi per scelte agronomiche: poco uso del trattore, sovescio o sfalcio con pacciamatura. Intorno a questa porzione di vecchia vigna si è sviluppato il nuovo impianto, recuperando i terreni dalla pulizia del bosco trentennale, che è in corso di ultimazione. Abbiamo cercato di mantenere ogni traccia della storia del luogo riproducendo, dalle poche piante di vite maritata ritrovate, delle barbatelle di dolcetto da introdurre all’interno della selezione massale delle viti.