Dalla cascina Spinosa Alta, sulla sommità di una collina, all’ombra di un monumentale gelso centenario, si gode uno dei panorami più spettacolari del Monferrato casalese, tra boschi, vigneti e cascine in “pietra da cantoni”. Siamo in quel “Monferrato degli Infernot”, e del Grignolino, che nel giugno 2014 è diventato pa- trimonio Unesco, e da qui si capisce perché. Per Paolo Lanzani, lombardo di nascita e svizzero di adozione, e sua moglie Olivia, entrambi di for- mazione tecnico-scientifica e già appassionati di vino, l’incontro con il Monferrato fu casuale: una visita ad amici nel 1991, una cena con un loro amico, mediatore immobiliare, e, giunti alla Spinosa Alta, il classico colpo di fulmine. Paolo è un ingegnere convertito all’agricoltura con una passione e curiosità mai sopita dopo oltre vent’anni, tanto che continua a studiare e frequentare ogni incontro tecnico e di forma- zione professionale. Una piccola proprietà,
dieci ettari di cui meno di tre vitati, tanto lavoro manuale, raccolta in cassette, attenzione all’ambiente e alla salute. I vini della Spinosa Alta sono eleganti, di grande piacevolezza, mai “grossi” come si dice in Piemonte, realizzati con la minima tecnologia necessaria, senza la fretta di “uscire” con la bottiglia ma con tanta cura e passione. L’azienda è visitabile su appunta- mento, e, dato il panorama e la simpatia dei proprietari, decisamente consigliata.