Guido Zampaglione, napoletano è agricoltore, giocatore di rugby e nomade della vigna. Dopo l’esperienza alla Stoppa sui colli piacentini, ha molto viaggiato per trovare il posto giusto dove produrre vini legati al territorio e da lungo invecchiamento, finché è arrivato a Gamalero in Monferrato, su un dolce altopiano caratterizzato da terreni poveri e sabbiosi. La sua scelta da subito è stata di lavorare molto in vigna e poco in cantina, per modificare meno possibile quello che la natura offre di anno in anno.
“Le scorciatoie, tecnologiche o chimiche che siano - afferma - non ci interessano. Abbiamo imparato che nel lungo periodo ci interessano quelle piccole migliorie incrementali che migliorano pian piano lo sviluppo di una tradizione, dai tini chiusi all’utilizzo del vapore per la pulizie. Qui amiamo i vini che ci ricordano e ci parlano dei luoghi di produzione senza il bisogno di dover leggere l’etichetta”. La produzione è basata su basse rese, scrupolosa selezione delle uve, rispetto della natura e delle tradizioni. I vini - molti rossi da lungo invecchiamento - rispecchiano la natura e le caratteristiche del territorio, dei vitigni, dell’annata. Dei 17 ettari coltivati a vigneto, 11 portano uve a bacca nera, barbera, dolcetto, freisa e merlot e 6 uve a bacca bianca, cortese, chardonnay e sauvignon (gli ultimi due per la vendita).