Una ventina di ettari di vigneti, distribuiti nel Salento, una parte a Sud, nella zona di Ugento e una parte più su, verso Lecce, tra Monteroni e San Pietro in Lama. Altri ettari di proprietà destinati a uliveto per produrre olio biologico. Francesco Marra viene da una precedente esperienza imprenditoriale e solo da qualche anno ha deciso di vinificare in proprio le sue uve. In conversione biologica dal 2013, la prima vinificazione ha prodotto circa 2.000 bottiglie; “È stata un’annata ottima - afferma Francesco - quindi il vino non ha neces- sitato dell’aggiunta di solforosa” .
Francesco Marra, se non fosse per l’accento del Sud, potrebbe sembrare un piemontese, tanto è moderato nelle parole e riservato. Ma quando si chiacchiera delle sue terre e dei suoi vigneti si sente l’animo dell’uomo del Meridione che conosce bene queste terre bruciate dal sole, in questa penisola circondata da due mari, che si spinge a Sud e ad Est quasi volesse prendere il largo. Ne conosce le potenzialità e i rischi, e i suoi vini sono il frutto di questa sapienza. Francesco ha fatto la scelta di vinificare le proprie uve, impostando il suo lavoro in vigna sull’agricoltura biologica, le basse rese e la cura attenta e rispettosa delle piante e dell’ambiente.
Sistema di allevamento a spalliera e potatura a cordone speronato, rese di circa 50 quintali a ettaro, parte delle uve ancora commercializzate e una parte destinate alla produzione di due vini eccellenti: semplicemente Negroama- ro e Primitivo. Nulla di più si potrebbe dire e invece c’è molto di più; c’è la saggezza matura di un vignaiolo che fa una scelta radicale e sperimenta un nuovo modo di coltivare la vigna, fare il vino e metterlo sul mercato.
Poche bottiglie, molta passione e nessun’altra sostanza aggiunta se non la voglia di dire qualcosa di nuovo e di diverso. Negroamaro e primitivo sono i due vitigni autoctoni del Salento e Francesco decide che questi sono i vini che vuole proporre al suo pubblico. La semplicità che si fa arte, la moderazione che si fa sapienza. Francesco Marra sa molto del mondo del vino; insieme al suo socio ha gestito per molti anni un’affermata cantina in Salento. Ora, solo, mette insieme i pezzi della sua azienda, diffusa nella penisola salentina e la conduce con autentica passione e ricerca dell’eccellenza nella naturali- tà. Vendemmia manuale, fermentazione spontanea in grandi tini di legno, follatura a mano con bastone in legno di ulivo. In vigna nessun concime ma solo utilizzo del sovescio, rame e zolfo. Per la vinificazione al momento è in appoggio nella cantina di un amico, in attesa della ristrutturazione di una vecchia masseria, che diventerà il fulcro della sua azienda.
I due vini prodotti sono vini salentini emblematici. Negroamaro rosso Sa- lento IGP, da uve negroamaro, affinamento in acciaio, nessun intervento di chiarificazione e stabilizzazione. Vino intenso e pieno, con splendido frutto croccante e armonicamente bilanciato.
Primitivo rosso Salento IGP, da uve primitivo. Anche in questo caso nessun intervento e affinamento in acciaio. Vino avvolgente e con note di macchia mediterranea spiccata, dove il salmastro emerge e le speziature si alternano in un connubio di eleganza e potenza.