Dalla riparazione delle auto alla coltivazione delle vigne.
Un sentiero unico quello che ha percorso Giovanni Montisci, proprietario dell’omonima cantina a Mamoiada, Nuoro in Barbagia, in Sardegna. Il padre, meccanico, lo porta con sé in officina da quando ha dieci anni. Dopodiché, la passione per la terra e il vino, sbocciata a metà degli anni 90 - dopo aver ereditato una vecchia vigna di Cannonau (il più diffuso vitigno sardo a bacca nera). Quindici anni a vender vino sfuso, fino al 2004. “Non capivo allora come mai non si riuscisse a comprare una bottiglia di vino imbottigliato e berla tutta”, ricorda Giovanni, riannodando i fili che l’hanno condotto alla scommessa di imbottigliare 700 bottiglie numerate di Cannonau per qualche amico. Si chiama “Barrosu”, perché è spavaldo quanto Montisci, incredulo di fronte alla bontà del prodotto cui dà vita, a 600 metri d’altitudine, “tra libri e consulenze, perché non avevo grosse nozioni di enologia”. Nel 2005 ha già consenso e la Doc. Dal 2006 Montisci ha una seconda vigna, il che ha permesso, oggi, alla cantina, di contare su una produzione di 5.500 bottiglie all’anno, tra il rosato di cannonau ed un passito di moscato. La vigna più vecchia, “dove si farà la riserva franzisca” dice Giovanni, è ancora arata con i buoi.