Se da bravi turisti girovaghiamo nei pressi della bellissima zona archeologica di Barumini e la curiosità invita a fare qualche chilometro ancora, poco più avanti si trovano diversi paesini rurali, tra cui Nurallau, e proprio vicino alle “tombe dei giganti” si trova l’agriturismo e la cantina di Santu Teru, dove il proprietario Ugo Sionis ci accoglie e ci guida durante la visita.
Ugo ci racconta la storia della zona di Nurallau, terreni sabbiosi, atti all’a- gricoltura e alla vite, con tradizione di frutteti, ora purtroppo del tutto abbandonati. Ma Ugo cerca di rivalutare il suo territorio: infatti alzando lo sguardo vediamo dolci colline e, al centro della pianura, vigne che sembrano cullate dalle montagne. Ci racconta della terra bella e intrigante, ereditata dalla famiglia - parliamo degli anni 50 - ammodernata da Ugo stesso e dal fratello Lionello. Siamo esattamente nell’altopiano del Sarcidano a 400 metri slm nella località Santu Teru (da cui prende il nome la cantina) in provincia di Cagliari. Il padre di Ugo utilizzava il metodo antico degli affitti, detto in sardo “mesa a paris”, che significa lavorare il terreno, coltivarlo e dividere i raccolti in parti uguali con il proprietario del terreno.
Da buon contadino Ugo segue i concetti fondamentali della semplicità in vigna, lavorazione del terreno con il suo vecchio trattore, utilizzo solo di zolfo e rame, nessun pesticida o integratore, nessun impianto di innaffiamento.
Il terreno è vario: abbiamo infatti zone calcareo argillose e zone sabbiose. Ugo gira con il trattore nei suoi 8 ettari (4 di vigne e gli altri coltivati): la giornata prevede una cura maniacale del terreno e il controllo continuo delle piante. Ogni giorno pulizia delle piante velenose per la vite, mentre le altre, quelle che vivono in simbiosi, vengono lasciate e curate. Attenzione anche per lo stress della pianta, dato che ci sono periodi veramente asciutti e caldi. Ma le viti più giovani sembrano reggere bene, mentre le più vecchie si sono adeguate al terreno e infatti regalano vini di gran struttura, ma con acidità basse. Nella piccola cantina si trovano le botti di secondo e terzo passaggio, qualche barriques e qualche botte grande.
La vendemmia è a settembre ed è tutta manuale, poi la vinificazione è in tini aperti con i lieviti delle bucce e fermentazione senza controllo dai 10 ai 20 giorni, in dipendenza dall’annata e dalla maturazione dell’uva; nessuna filtratura, ma solo decantazione naturale, e poi attesa in bottiglia per alme- no tre mesi. In cantina troviamo anche qualche botte nascosta: sono piccoli esperimenti che Ugo fa ogni anno, dato che ha vitigni come cannonau, bar- bera, muristellu, monica e syrah, si permette di giocare con gli assemblaggi: il risultato è ottimo.