Roberto Bruno
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L'Azienda Barracco Francesca insiste al momento su quasi 13 ettari su due contrade (c/da Roccazzo e C/da Minenno), di cui poco più di 10 ettari coltivati a vigneto e poco più di 2,6 ad uliveto. Nel giro di qualche anno, sicuramente dal 2026, il vigneto si ridurrà a circa 5 ettari, per precisa volontà del produttore. L’obiettivo è mantenere un profilo esclusivamente artigianale, con una produzione limitata a 20.000-25.000 bottiglie, per potere così puntare alla realizzazione di un vino di qualità, utilizzando le risorse umane e materiali della famiglia Barracco. L' azienda nasce dall'unione di due famiglie storiche di Mazara del Vallo i Barracco ed i Maiale. Quest'ultima famiglia ha una storia decennale nella produzione del vino Marsala, qualità superiore Garibaldi, di cui si ha notizia e testimonianze fin dai primi dell'ottocento. Tuttavia poco prima del 1900, a causa della mancanza di una figura nella gestione della produzione del vino Marsala, la produzione di tale vini si interruppe fino al 2017. Or vero nel 2012 il figlio della Sig.ra Francesca Barracco, Roberto Bruno, a seguito alla morte del padre, e l'anno seguente dello zio Giovanni (fratello di Francesca), abbandona la sua professione di avvocato e ritorna a Palermo per assumere la conduzione dell'azienda agricola, che, diversamente, non avrebbe avuto continuità e si sarebbe persa. Tuttavia, devono trascorrere 5 anni prima, che si faccia strada l’idea di vinificare. Soltanto dal contatto tra Roberto ed il mondo del “vino naturale”, nasce l’idea di ritornare a produrre vino, ma con un approccio differente al passato, con la precisa finalità di imprimere al vino una pregnante identità territoriale. Unicamente dalla stretta collaborazione con l'agronomo, Ennio Gugliotta, nasce così l’azienda Francesca Barracco, produttrice di vino naturale, valorizzando il vigneto, ed in particolare il vitigno “catarratto”.
La filosofia del produttore si fonda su tre elementi fondamentali: famiglia, tradizione, natura. E’ una famiglia prima di tutto, di cui si tramandano i valori. Primo tra tutti il "rispetto" per la natura, nella coltivazione dell'uva e per il cliente, che deve ritrovare nel bicchiere il territorio, la tipicità del vitigno, senza incorrere in nessun spiacevole effetto collaterale. La coltivazione della vigna, per la quale è stato rilasciato il certificato biologico già dai primi anni 90 (una delle prime nella zona di Trapani), prevede che gli interventi nel vigneto, si limitino allo "stretto necessario" con l'uso di zolfo e rame in minime quantità e solo in presenza di specifiche condizioni, che lo richiedano. A ciò si aggiunga l'obiettivo di ricostituire quella bio-diversità e quell'eco sistema di flora e di fauna, che consente alla vite di trarre nutrimento ed all'occorrenza una difesa in modo del tutto spontaneo. La stessa filosofia viene applicata maggiormente in fase di vinificazione, ove la fermentazione delle uve avviene esclusivamente in modo del tutto spontaneo. Seguono mirati interventi manuali come i travasi ed i rimontaggi (molti all’aperto, soprattutto in fermentazione), facendo riferimento anche al calendario di Thun (basato sulle fasi lunari e sui movimenti e posizioni dei pianeti, che influenzano la coltivazione delle piante e la fase di vinificazione). E' quindi escluso categoricamente l'ausilio di agenti e/o sostanze chimiche ed anche l'uso della solforosa è limitato al minimo, sebbene negli ultimi 3 anni, non vi siano stati alcuni solfiti aggiunti. Ciò spiega l'assenza della figura dell'enologo e la maniacale cura ed attenzione posta dall'agronomo e dal vignaiolo in fase di coltivazione. Infatti, soltanto da un'uva sana e accuratamente selezionata, che presenti specifiche caratteristiche e da una minuziosa attenzione in fase di vinificazione, può nascere un vino di qualità. Ciò inevitabilmente si riflette in un’attenzione per il cliente. La filosofia del produttore prevede di coniugare al meglio il territorio con la vinificazione, al fine di ottenere vini con basso grado alcolico e grande acidità e freschezza, ma soprattutto espressione diretta e fedele di un territorio di grande valore. Ciò si traduce anche nella particolare “bevibilità” dei vini di Francesca Barracco.