Dice che il Perricone è padre (o figlio) del Sangiovese. Padre, o
figlio, dipende se sei toscano... o siciliano. Ma la verità è che se oggi non ci fosse in Sicilia un pugno di vignaioli guerriglieri, il Perricone sarebbe scomparso da un pezzo. Per fortuna Marco Sferlazzo lo alleva alla Porta del Vento, un paradiso di vigne e cielo a 600 metri, sulle colline di Camporeale, vigne che affondano radici vecchie e profonde nei terreni sabbiosi che allagano le conche fra i costoni di roccia, e respirano l’aria cristallina delle notti stellate. Lavora in biologico e usa i preparati biodinamici, lui che conosce la chimica grazie agli studi in farmacia, o forse proprio per questo. I suoi vini sono eleganti, intensi e profondamente siciliani ma di una Sicilia che non ti aspetti, dominata com’è da inusuali freschezze e aromi di macchia mediterranea. Siciliana anche l’accoglienza in cantina: non faccio ristorazione, dice, ma se i visitatori vogliono pranzare o cenare con noi sono i benvenuti.