Chi ama e conosce il vitigno Syrah vuole coltivarlo al meglio realizzando un prodotto unico e riconoscibile. Anche a costo di pigiarlo con i piedi. Stefano Amerighi è riuscito nell’intento. Sfruttando la storia contadina di famiglia, con passione, occhio alla tradizione, conoscenza del mondo del vino e la pratica biodinamica, è nato un vino pieno di spessore e personalità. Nel luogo giusto, il chiuso di Cortona, ossia il distretto collinare più vocato della zona: il posto ideale per mettere a dimora quei cloni della Valle del Rodano che lo stesso Stefano aveva scelto. Qui si è creato un vero e proprio laboratorio sulla sostenibilità agricola. Dopo aver prodotto un grande vino, ora l’intento è quello di proporre la pratica naturale come alternativa alla agricoltura convenzionale, attraverso anche la coltivazione di cereali, ortaggi, dei frutti, sino all’allevamento degli animali. Tutto questo unito alla produzione
di un grande Syrah. Oggi già ampiamente verificato. “Una delle next big thing del vino italiano - sostiene Marco Arturi -. Nonostante il vitigno internazionale e una zona cool come quella di Cortona, Stefano ha scelto la strada della naturalità e dell’approccio critico”. Nelle annate migliori si produce anche un diverso vino chiamato Apice, proprio perché ottenuto dalle vigne maturate “all’apice” del vigneto de’ Canonici.