Un vigneto di sole uve autoctone, che circondano la casa e la cantina, diviso tra vigna vecchia e vigna nuova, su un suolo argilloso-calcareo, ricco di conchiglie fossili. Dante - vignaiolo di terza generazione - ed Helena lavorano la vigna come un grande giardino: il metodo biodinamico gli permette di lavorare con i ritmi naturali, aiutando la vite a raggiungere i nutrienti minerali nella terra. Uvaggi sangiovese, colorino, malvasia nera, canaiolo e trebbiano e malvasia bianca vinificati nel pieno rispetto del frutto limitando al minimo gli interventi, lavorando con sensibilità. Fermentazione è spontanea con i lieviti indigeni presenti sul frutto, accettando le sfumature dell’annata. Il metodo è detto - non a caso - Ancestrale, come il loro Rosato: “Il nostro lavoro - dice Helena - è quello di portare in bottiglia le qualità dell’uva che coltiviamo, senza l’ausilio di tecniche enologiche che non ci appartengono, nel rispetto etico di chi beve il nostro vino e nella ricerca di autenticità del luogo a cui appartiene. Tanto che dal 2006 declassiamo i nostri vini da Docg in Igt”.