In Trentino, sulle alture di Pressano e di Martignano, propaggine collinare che separa la Val di Cembra dalla Val d’Adige, a Nord di Trento, risiedono le vigne di questo maso con annessa cantina. Maso in Trentino e Alto Adige significa appunto casa con proprietà. Nel 1960 avvenne il riscatto dalla mezzadria, così papà Martino, rilevò le terre dove lavorava. Storia contadina quella della famiglia Zanoni, che dall’essere stato “affiliato”, ossia conferitore di uve, della Cantina Cooperativa di MezzoCorona, è arrivato ad oggi con una realtà tutta nuova nella forma, ma sostanzialmente sempre semplice, pulita e autentica. La storia di Maso Furli comincia realmente nel 1997, quando i figli Marco e Giorgio decisero di prendere in mano l’azienda. Marco ricorda: “Prima, essendo soci conferitori, ritenevo di non poter affrontare in prima persona la produzione e la vendita: pensavo fosse insostenibile e, di conseguenza, accettavo il sistema della grande filiera cooperativa. Visitando l’Alsazia, dove ci sono tanti piccoli vignaioli, mi sono reso conto, invece, che avrei potuto farcela quasi solo con le mie forze. Ho poi conosciuto la Borgogna dove ho scoperto cantine di 300 anni che hanno la muffa alle pareti, dotate di pochissima attrezzatura tecnica, ma piene di ricchezza umana: perché il vino lo fanno gli uomini e se hai la volontà e un territorio vocato puoi fare qualcosa di buono anche se sei veramente piccolo”. Fu appunto nel 1991, dopo uno dei viaggi in Alsazia fatti con Peter Dipoli, che si prese la decisione di dar vita a questa nuova realtà. Nel 1996 si ricavò lo spazio per vinificare, nel 1997 si iniziò, utilizzando parte delle uve non conferite e con il nuovo millennio si lasciò definitivamente la cantina sociale. Per entrare in azienda si attraversa qualche filare di vite. Impianti fitti fitti, piante basse, pochissime gemme sui tralci; estrema pulizia del terreno, disseminato di erbe spontanee e fiori di campo. Questi sono sicuramente indicatori biologici fondamentali per una coltivazione ecocompatibile. Per la vendemmia si attende il momento giusto per la maturazione delle uve, senza nessuna forzatura. Vigneti a misura d’uomo, che nei suoi 4 ettari di estensione, rappresentano un laboratorio enoico stimolante; cure e atten- zioni, abnegazione e passione sono gli elementi naturali che hanno portato i successi che pian piano si stanno giustamente collezionando. La cantina è piccola, razionale, semplice quanto acutamente impostata nella sistemazione enologica e nella tecnologia. Marco Zanoni non ha mai chiuso gli occhi verso l’innovazione e la sperimentazione, ma sempre nel pieno ri- spetto delle consuetudini agricole imparate dai genitori e dagli esperti, che lo hanno guidato nei momenti topici: da ricordare e ringraziare sicuramente l’enotecnico Francesco Polastri e le fortunante sperimentazioni con tecniche innovative in collaborazione con il vulcanico Mario Pojer.