L’azienda agricola Tenuta Dornach si trova a Salorno, comune altoatesino a metà strada fra Trento e Bolzano, sul versante destro della valle dell’Adige salendo in direzione Nord, a circa 370 metri di altezza ha sede la cantina, in un bell’edificio simile a un piccolo castello; da lassù si domina tutta la valle che è un mare verde fatto di vigne e meleti. Patrick Uccelli, titolare dell’azienda, ci attende nel giardino, il suo aspetto ricorda un po’ i guerriglieri della Sierra Maestra della rivoluzione Cubana, non si riesce a dargli un’età precisa, anche se sembra abbastanza giovane, ci racconta che prima di occuparsi della can- tina ha girato mezza Europa per dodici anni, facendo diversi tipi di lavoro e comunque dal duemila è nel mondo del vino, prima nel settore della vendita e poi come enologo presso delle cantine in Puglia e Sicilia, con due lauree in enologia una in Italia e l’altra in Germania. Solo alla fine scopriamo che dietro tutte queste esperienze ci sono i suoi 42 anni di “ragazzo”. La Tenuta Dornach è di proprietà della famiglia materna dal 1836, all’inizio del ’900 furono impiantati i vigneti sui terrazzamenti con i muri a secco, an- cora oggi presenti. Nel 1980 l’azienda divenne proprietà della mamma e delle sue sorelle, anni in cui le uve raccolte erano vendute alle cantine della zona. Dal 2008 Patrick prende in mano la guida dell’azienda e incomincia di nuovo a produrre vino. La sua filosofia è di intervenire il meno possibile in vigna, su un appezzamento dove ha messo a dimora il solaris sta sperimentando la tecnica del trattamento zero assoluto, cioè neppure zolfo e rame. Sulle altre vigne decide di intervenire solo se il suo “filare sentinella”, piantato vicino alla cantina, gli segnala qualche problema. Il trattamento è biodinamico, i preparati utilizzati sono fatti insieme ad altri produttori amici della zona, l’azienda è certificata biologica dal 2012. Circa 4,5 ettari sono i terreni vitati, le tipologie presenti: pinot nero e bianco, merlot, gewürztraminer e solaris; la vigna più vecchia è del 1986, i filari sono per lo più allevati a guyot bilaterale e pergola. Il suolo è argilloso per i cru di Pinot Bianco e di origine calcarea per il Pinot Nero.