Se c’è un vignaiolo che dimostra che non sempre è necessaria la presenza degli enologi (non ce ne voglia la categoria) questo è Paolo
Bea. L’amore per la terra, nella famiglia Bea affonda radici antiche.
Alcuni documenti storici la fanno risalire E addirittura al ‘500. In pieno Rinascimento. Di quel periodo storico la famiglia Bea, sembra
aver conservato la voglia di sperimentare di continuo, la possibilità stessa che si può avere dall’assecondare, nel bene e nel male, i cicli naturali della terra. “Ho appreso, tale mestiere,fin da piccolo da mio padre e da tutto quel patrimonio di memorie vocali che, hanno rappresentato, giorno per giorno, la fonte di ogni stimolo e conoscenza” - spiega Paolo. L’azienda si trova a Montefalco, in provinciadi Perugia. Siamo nella terra del Sagrantino, che la famiglia Bea produce rivendicando già dall’etichetta l’orgoglio di una siffatta produzione. Nessun enologo aggiunto, potremmo anche scrivere. “Il vino è vivo”, hanno invece voluto scrivere sulla loro etichetta. Ben detto. È vivo nei loro vigneti, che di certo non saranno tavole apparecchiate, belle esteticamente, ma che di certo rispettano ossequiosamente l’ascolto della terra. Senza chimici trattamenti, ma soltanto amore e passione, secolare - possiamo aggiungere - per un mestiere che non può esser tale se non c’è
una vera ed autentica vocazione: a riprova di questo nel 2004, Giampiero, insieme adAngiolino Maule (Veneto), Fabrizio Niccolaini (Toscana) e a Stanislao Radikon (Friuli) ha fondato il Gruppo ViniVeri.