Davide Vignato coltiva per lo più vecchie vigne. Davide infatti è giovane ma ha ereditato dal nonno e dal padre i terreni, in una zona particolarmente vocata, sulle colline di Gambellara, al confine tra le provincie di Verona e Vicenza. Il nonno Rinaldo aveva piantato i vigneti, ma fu il papà Giandomenico a ini- ziare a vinificare. Davide ha deciso di continuare la coltivazione della vigna e di cimentarsi anche lui nella vinificazione, nella vecchia stalla del nonno dove è stata approntata una piccola cantina. Ma è con la coltivazione biologica che Davide decide di imprimere all’azienda familiare una nuova direzione e di lanciare una sfida alla famiglia. Prima con un piccolo appezzamento di terra, poi - anche grazie all’incontro illuminante con un giovane vignaiolo francese -, abbandonando del tutto la coltivazione convenzionale e i concimi di sintesi, optando con decisione per l’agricoltura bio e riducendo la quantità d’uva per ettaro. È infatti sulla cura della terra che Davide concentra la sua attenzione. Qui sono terreni vulcanici molto scuri, rocce basaltiche, tufo, questo è il territo- rio: “Il mio obiettivo - dice Davide - era continuare a coltivare i vigneti del nonno e del papà ma produrre un vino diverso, che fosse autentica espres- sione del territorio”. Davide ha iniziato a seguire, una decina di anni fa, corsi di enologia e di agricoltura biologica e da 5 anni ottenuto la certificazione biologica. Ora Davide ha rivolto la sua attenzione anche alla biodinamica; ciò che lo affascina è la possibilità, con il proprio lavoro, di perseguire e tutelare l’equilibrio tra l’ambiente e ogni essere vivente. Nella sua terra coltiva i vitigni del territorio, la garganega e la durella, oltre a chardonnay e merlot, con i sistemi di allevamento di pergola vicentina e di spalliera.
Tredici ettari di vigneti, tutti di proprietà, in posizione collinare, nello splen- dido anfiteatro delle colline di Gambellara, da dove, nelle giornate limpide, la vista arriva fino alla Pianura Padana. Qui le vigne sono accarezzate da una leggera brezza che proviene dalle piccole dolomiti vicentine. Tra i filari vengono piantate graminacee ed essenze per mantenere l’equilibrio del suolo, per una produzione di circa 60/70 quintali per ettaro. Oltre alle vigne ci sono anche ulivi e - dal 2017 - Davide spera di poter commercializzare anche il suo olio, extravergine di oliva con certificazione biologica.