Una nonna armena che sfugge alle persecuzioni e trova rifugio a Parigi e poi a Venezia. Una nuova famiglia che si costituisce e per fuggire alla tragedia delle guerre si rifugia tra le colline alle pendici delle Prealpi, tra Conegliano e Valdobbiadene. Cà Rizzi si trova a Refrontolo, ultima casa di via Vernaz, su un cocuzzolo da cui si gode una vista mozzafiato. La sensazione è di essere fuori del mondo e allo stesso tempo al centro del mondo, tanta è la bellezza del luogo. Una vecchia casa deliziosa, rose antiche e fiori di ogni genere e giù le “rive” che scivolano, accogliendo vigneti.
Francesca racconta che nel 1997 quando lei e Rodolfo decidono di rivitaliz- zare il vigneto in stato di abbandono non sanno nulla. Si rivolgono a Gino dell’azienda Perlage, che sul biologico in queste zone è già un punto di rife- rimento. “Gino è voluto salire subito a vedere il vigneto e ci ha incoraggiato, lui ha creduto nel nostro progetto e a lui dobbiamo molto”. Ancora oggi Francesca e Rodolfo si appoggiano all’azienda Perlage per la vinificazione; hanno concentrato le loro energie sul vigneto e hanno deciso di non costruire in proprio una cantina. Credono sia possibile condividere spazi e attrezzature senza rinunciare ad esprimere qualcosa di proprio con il loro vino. Un ettaro e mezzo di vigneto circondato da bosco rigoglioso. Esclusivamente glera, il vitigno autoctono da cui si ricava il Prosecco. Vigneti con impianto a “corda molla”, che rispettano cioè il rilievo della riva, adat- tandosi. Il risultato è una vigna disordinata, interrotta nella sua continuità, che procede quasi a zig zag seguendo il profilo della collina.