Al termine di un’ardua salita, su per i colli di Fumane, si arriva a un’antica corte quattrocentesca, detta Marega. I vigneti sono in piena esposizione su terreni ideali per la coltivazione della vite, inframmezzati da muretti a secco, le marogne, intervallati da filari di E olivi e ciliegi. Questo il contesto dove Zeno Zignoli dagli anni 90 “interpreta” la terra di Valpolicella - la proprietà è della famiglia di sua moglie da generazioni - attraverso i suoi vini.
Zeno è stato definito un “mistico del vino”, un filosofo-contadino e le sue parole lo confermano: “Lavorare in Valpolicella è una fortuna perché è una terra straordinaria. Io la tratto come una madre.
Del resto nell’antica Grecia la terra era affidata solo a persone speciali e credo che il vero senso dell’agricoltura sia aumentare la fertilità della terra”. Ogni vigna rivela un suo carattere. “La vigna è un essere vivente che ha bisogno di essere educata e non costretta.
Il vigneto è una comunità viva che propone personalità e modi di essere diversi. Io devo conoscere una ad una le mie vigne”. Anche i
vini di Monte dei Ragni - di assoluta eccellenza - parlano di autenticità, naturalezza e di rispetto per quello che la vigna offre, a prescindere dalle certificazioni. Zeno lavora la vigna con il cavallo, quasi a scavare un solco incolmabile che lo separa dall’agricoltura meccanizzata. Il segno di Zeno.